E. Delacroix
2018-12-01 08:27:36 UTC
Ieri Cacciari ad otto e mezzo ha confermato una mia convinzione, cioè
che l'Italia non è un grande paese. Anche la Germania non lo è con il
suo PIL migliore d'Europa che nel mondo è al 6% (L'Italia, se non
ricordo male è al 2%).
Quando i politici e i giornalisti parlano condiscono sempre con
"l'Italia è una grande paese" e aggiungono che "siamo leader nel mondo
della moda", ed altre balle del genere.
Sono andato a guardare i migliori 100 brand nel mondo e la prima ditta
italiana è Gucci al 39mo posto, mentre la famosa Ferrari è all'80mo posto.
D'altra parte se penso alla vicenda Dolce e Gabbana è sufficiente
osservare i loro spot pubblicitari (e le altre case di moda non sono da
meno) si può intuire l'arretratezza del brand affidato ad una pubblicità
idiota e probabilmente ad una concezine d'impresa contradittoria e stantia.
I politici ed i media devono smettere di raccontarci balle consolatorie.
La classe politica invece di pensare solo ed esclusivamente a lucrare
sulle rendite di posizione (potere e denaro per sè e per gli amici),
dovrebbero rimboccarsi le maniche e mettersi a lavorare seriamente. La
stessa cosa dovrebbero fare tutti i cittadini italiani invece di pensare
a sbarcare il lunario fottendo gli altri e lasciando in eredità alle
nuove generazioni il deserto dei tartari.
Possiamo avere qualche dubbio circa le migrazioni dei brand Italiani?
che l'Italia non è un grande paese. Anche la Germania non lo è con il
suo PIL migliore d'Europa che nel mondo è al 6% (L'Italia, se non
ricordo male è al 2%).
Quando i politici e i giornalisti parlano condiscono sempre con
"l'Italia è una grande paese" e aggiungono che "siamo leader nel mondo
della moda", ed altre balle del genere.
Sono andato a guardare i migliori 100 brand nel mondo e la prima ditta
italiana è Gucci al 39mo posto, mentre la famosa Ferrari è all'80mo posto.
D'altra parte se penso alla vicenda Dolce e Gabbana è sufficiente
osservare i loro spot pubblicitari (e le altre case di moda non sono da
meno) si può intuire l'arretratezza del brand affidato ad una pubblicità
idiota e probabilmente ad una concezine d'impresa contradittoria e stantia.
I politici ed i media devono smettere di raccontarci balle consolatorie.
La classe politica invece di pensare solo ed esclusivamente a lucrare
sulle rendite di posizione (potere e denaro per sè e per gli amici),
dovrebbero rimboccarsi le maniche e mettersi a lavorare seriamente. La
stessa cosa dovrebbero fare tutti i cittadini italiani invece di pensare
a sbarcare il lunario fottendo gli altri e lasciando in eredità alle
nuove generazioni il deserto dei tartari.
Possiamo avere qualche dubbio circa le migrazioni dei brand Italiani?
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