Discussione:
I Berlusconi famiglia MAFIOSA.
(troppo vecchio per rispondere)
Benedetto XVI
2008-02-20 15:51:31 UTC
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da Dagospia:

AMICI MIEI - NEL "REGALO" DEI DECODER DI BERLUSCONI AL FRATELLO PAOLO SBUCA
UN SOCIO MAFIOSO: GIOVANNI COTTONE - IL PENTITO: "SE PAOLO SAPEVA DELLE
ATTIVITÀ DEL COTTONE? A TAVOLA, NE PARLAVANO TRANQUILLAMENTE"...

Mafia, soldi sporchi, incentivi pubblici e interessi privati. C’è tutto
questo sullo sfondo dell’inchiesta sul misterioso rapimento fallito ai danni
di Giovanni Cottone, fino a pochi mesi fa socio al 49% di Paolo Berlusconi
nell’azienda Solari.com. Adesso un pentito di quel rapimento, il suo uomo di
fiducia per quattro anni, svela: «Giovanni Cottone faceva parte della
malavita».

Solari.com è la società salita all’onore delle cronache in quanto
beneficiaria della legge che destinava un contributo statale all’acquisto
dei decoder per il digitale terrestre. Il governo guidato da Silvio
Berlusconi a quel tempo aveva fatto le cose in grande: non solo aveva
previsto denaro pubblico per il fratello del premier (la Solari aveva
iniziato a distribuire i decoder Amstrad del tipo mhp nel gennaio 2005, in
concomitanza con il lancio del servizio pay per view Mediaset premium), ma
addirittura si era premurato, attraverso alcuni articoli della legge
Gasparri, di far sì che in Sardegna, regione pilota dello switch off (la
definitiva transizione dal sistema televisivo analogico a quello digitale
terrestre) l’unico decoder in grado di ricevere il segnale fosse proprio l’mhp
distribuito dalla Solari.com. Il risultato era stato quello di far più che
raddoppiare il fatturato dell’azienda (passata a 141 milioni di euro in un
anno) e di ricevere diverse interrogazioni parlamentari a riguardo, che
vedevano come primo firmatario il senatore dell’allora Ulivo Luigi Zanda. L’indignazione
per quel regalo familiare era molta, ma sarebbe stata maggiore se si fosse
saputo chi era in realtà Giovanni Cottone, il proprietario dell’altra metà
della Solari.

Il mistero svelato
A svelare il mistero ci ha pensato uno degli uomini che nel giugno scorso
aveva tentato di rapirlo, di nome Giuseppe Sanese, professione ufficiale:
buttafuori. Gli altri arrestati erano stati la moglie di Cottone (in via di
separazione) Giuseppina Casale, Antonio Cottone (uomo d’onore, zio di
Giovanni), Giovan Battista Rosano (altro uomo d’onore, da tempo in affari
con Cottone) ed il poliziotto Alfredo Li Pira. Il piano del gruppo era di
rapire Giovanni Cottone, farsi consegnare almeno 40 milioni di euro ed
eliminarlo. Un sequestro molto simile, secondo gli inquirenti, a quello che
ha portato all’uccisione del finanziere Gianmario Roveraro. Il piano era
saltato perché la moglie di Cottone, Giuseppina Casale (descritta in un
informativa della guardia di finanza come «persona in contatto con i salotti
della Milano “bene” ma al contempo con la malavita palermitana») era stata
sottoposta ad intercettazioni ambientali da parte del Gico palermitano per
questioni relative al traffico di droga.

Questi avevano informato gli omologhi milanesi, che erano intervenuti,
arrestando il gruppo. Sanese era stato per più di quattro anni l’uomo di
fiducia dello stesso Giovanni Cottone e collaborando con gli inquirenti ha
svelato non solo i dettagli del sequestro fallito, ma anche i rapporti di
Giovanni Cottone con Paolo Berlusconi e con la mafia. Gli interrogatori di
Sanese sono avvenuti alla presenza dei pubblici ministeri Mario Venditti ed
Alberto Nobili e del gip Guido Salvini, il 7 e l’11 giugno del 2007, e sono
contenuti nella richiesta di rinvio a giudizio. Anche per le parole di
Sanese, la procura di Milano ha aperto un’inchiesta su un’altra intricata
vicenda, quella della truffa da almeno 40 milioni di euro che Cottone
avrebbe realizzato ai danni di Paolo Berlusconi. Un capitolo oscuro di cui
ci occuperemo nei prossimi giorni.



Il racconto
Ecco cosa dice Sanese ai magistrati. «Ho conosciuto Giovanni Cottone tramite
Giovan Battista Rosano, che era compare, amico intimo di mio nonno. Rosano,
che nella zona in cui abita a Palermo, che noi chiamiamo Borgo Nuovo, è
molto rispettato, a Milano è molto amico dei Taormina, dei Carollo, dei
Fidanzati (tutti clan mafiosi ndr). Una volta ha ucciso un uomo a
coltellate... Rosano era il garante delle cavolate che il Cottone combinava.
L’altro garante era lo zio del Cottone, Antonio, che lo ha cresciuto ed
educato. I due, Rosano e Antonio Cottone, erano compari dello stesso gruppo
mafioso. Perché ce l’avevano con Giovanni Cottone? Per diversi motivi.

Il fatto più grave è quello del 1995. Giovanni Cottone era stato sequestrato
dai catanesi perché aveva fatto un buco da 400 milioni. I catanesi poi gli
hanno spaccato mani, mascelle e lui si è rivolto per salvarsi a Giovanni
Rosano, lo zio Giovanni come lo chiamava lui, che è accorso con lo zio
Antonio. Gli hanno salvato la vita, gli hanno evitato legnate, come
raccontano loro, ma hanno dato 200 milioni in contanti ai catanesi. E
Giovanni Cottone non li ha mai restituiti. «Qual era il mio ruolo a
Milano?». Continua Sanese: «Facevo una finta sicurezza per Giovanni Cottone,
perché poi l’interesse era portare capitali all’estero. Ogni settimana, ogni
quindici giorni, portavo delle valigette con dei soldi all’Ubs, dove mi
aspettava una persona e depositavo questi soldi (anche un miliardo di
vecchie lire alla volta) e rientravo poi a Milano. Erano valigette Samsonite
nere, con combinazione. Il compenso per questo lavoro era di un milione di
vecchie lire. L’ho fatto per una decina di volte».


«Formalmente lavoravo presso il suo locale, che era il “Mangia & Ridi”. I
soci del “Mangia & Ridi” erano Paolo Berlusconi, Giovanni Cottone e Roberto
Guarneri. Già in quel periodo era in società con Paolo Berlusconi, stavano
assieme ventiquattro ore al giorno. Infatti Katia Noventa, che era l’ex di
Paolo Berlusconi, e la signora Casale, erano sempre insieme, cenavano e
mangiavano sempre insieme. Se Berlusconi sapeva delle attività del Cottone?
Quando ne parlavano a tavola, ne parlavano tranquillamente... Dicevo del
“Mangia & Ridi”. In quel periodo nel locale andava tantissimo tirare di
cocaina, lo facevano tutti. Cottone all’epoca mi ha presentato uno
spacciatore di Opera, io andavo a prendere la coca davanti al carcere di
Opera, i soldi me li dava lo stesso Cottone. Io mi preoccupavo di prepararla
e dividerla e la davo a Claudio, l’ex direttore del “Mangia & ridi”. I
camerieri servivano la coca a tavola ai vari artisti che venivano, vari vip
che venivano, i soldi poi venivano contati da me e Claudio e divisi al 50%
col Cottone. Siamo riusciti a prendere anche venti milioni delle vecchie
lire in una sera»

«Se Cottone faceva parte della malavita? Faceva parte della malavita, veniva
anche il figlio di Nitto Santapaola (capo della mafia catanese negli anni
ottanta ndr) a cena con noi, mi sono trovato a cena con i Vernengo (potente
clan mafioso palermitano ndr). Sempre al “Mangia & Ridi”, nel ‘98, ‘99.
Queste cose le so perché ero sempre accanto al Cottone. Lui fa comodo per
pulire tanti soldi, questo è sicuro. In ristoranti, alberghi, comprare
immobili...queste cose qua. Investiva soldi di altri che provenivano
sicuramente da proventi illeciti... Con Paolo Berlusconi hanno realizzato
anni fa una società in Germania, mi ricordo perché in quel periodo parlavano
sempre con Paolo di questa cosa grossa che stavano facendo in Germania»
«Come nasce la fortuna economica del Cottone? Come lui vanta, dallo spaccio
di soldi falsi nei paesi del Nord Africa e poi da una mega truffa di
gioielli e da una ricettazione grossa di rapine di gioielli, anche in via
Montenapoleone. I gioielli li ho visti io, tanto oro l’ho portato in
Svizzera. E poi tanta elettronica rubata, ricettazione di elettronica. I
furgoni li scaricavo io».
Mauro.A
2008-02-20 16:06:26 UTC
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On 20 Feb, 15:51, "Benedetto XVI"
Post by Benedetto XVI
AMICI MIEI - NEL "REGALO" DEI DECODER DI BERLUSCONI AL FRATELLO PAOLO SBUCA
UN SOCIO MAFIOSO: GIOVANNI COTTONE - IL PENTITO: "SE PAOLO SAPEVA DELLE
ATTIVITÀ DEL COTTONE? A TAVOLA, NE PARLAVANO TRANQUILLAMENTE"...
Mafia, soldi sporchi, incentivi pubblici e interessi privati. C'è tutto
questo sullo sfondo dell'inchiesta sul misterioso rapimento fallito ai danni
di Giovanni Cottone, fino a pochi mesi fa socio al 49% di Paolo Berlusconi
nell'azienda Solari.com. Adesso un pentito di quel rapimento, il suo uomo di
fiducia per quattro anni, svela: <<Giovanni Cottone faceva parte della
malavita>>.
Solari.com è la società salita all'onore delle cronache in quanto
beneficiaria della legge che destinava un contributo statale all'acquisto
dei decoder per il digitale terrestre. Il governo guidato da Silvio
Berlusconi a quel tempo aveva fatto le cose in grande: non solo aveva
previsto denaro pubblico per il fratello del premier (la Solari aveva
iniziato a distribuire i decoder Amstrad del tipo mhp nel gennaio 2005, in
concomitanza con il lancio del servizio pay per view Mediaset premium), ma
addirittura si era premurato, attraverso alcuni articoli della legge
Gasparri, di far sì che in Sardegna, regione pilota dello switch off (la
definitiva transizione dal sistema televisivo analogico a quello digitale
terrestre) l'unico decoder in grado di ricevere il segnale fosse proprio l'mhp
distribuito dalla Solari.com. Il risultato era stato quello di far più che
raddoppiare il fatturato dell'azienda (passata a 141 milioni di euro in un
anno) e di ricevere diverse interrogazioni parlamentari a riguardo, che
vedevano come primo firmatario il senatore dell'allora Ulivo Luigi Zanda. L'indignazione
per quel regalo familiare era molta, ma sarebbe stata maggiore se si fosse
saputo chi era in realtà Giovanni Cottone, il proprietario dell'altra metà
della Solari.
Il mistero svelato
A svelare il mistero ci ha pensato uno degli uomini che nel giugno scorso
buttafuori. Gli altri arrestati erano stati la moglie di Cottone (in via di
separazione) Giuseppina Casale, Antonio Cottone (uomo d'onore, zio di
Giovanni), Giovan Battista Rosano (altro uomo d'onore, da tempo in affari
con Cottone) ed il poliziotto Alfredo Li Pira. Il piano del gruppo era di
rapire Giovanni Cottone, farsi consegnare almeno 40 milioni di euro ed
eliminarlo. Un sequestro molto simile, secondo gli inquirenti, a quello che
ha portato all'uccisione del finanziere Gianmario Roveraro. Il piano era
saltato perché la moglie di Cottone, Giuseppina Casale (descritta in un
informativa della guardia di finanza come <<persona in contatto con i salotti
della Milano "bene" ma al contempo con la malavita palermitana>>) era stata
sottoposta ad intercettazioni ambientali da parte del Gico palermitano per
questioni relative al traffico di droga.
Questi avevano informato gli omologhi milanesi, che erano intervenuti,
arrestando il gruppo. Sanese era stato per più di quattro anni l'uomo di
fiducia dello stesso Giovanni Cottone e collaborando con gli inquirenti ha
svelato non solo i dettagli del sequestro fallito, ma anche i rapporti di
Giovanni Cottone con Paolo Berlusconi e con la mafia. Gli interrogatori di
Sanese sono avvenuti alla presenza dei pubblici ministeri Mario Venditti ed
Alberto Nobili e del gip Guido Salvini, il 7 e l'11 giugno del 2007, e sono
contenuti nella richiesta di rinvio a giudizio. Anche per le parole di
Sanese, la procura di Milano ha aperto un'inchiesta su un'altra intricata
vicenda, quella della truffa da almeno 40 milioni di euro che Cottone
avrebbe realizzato ai danni di Paolo Berlusconi. Un capitolo oscuro di cui
ci occuperemo nei prossimi giorni.
Il racconto
Ecco cosa dice Sanese ai magistrati. <<Ho conosciuto Giovanni Cottone tramite
Giovan Battista Rosano, che era compare, amico intimo di mio nonno. Rosano,
che nella zona in cui abita a Palermo, che noi chiamiamo Borgo Nuovo, è
molto rispettato, a Milano è molto amico dei Taormina, dei Carollo, dei
Fidanzati (tutti clan mafiosi ndr). Una volta ha ucciso un uomo a
coltellate... Rosano era il garante delle cavolate che il Cottone combinava.
L'altro garante era lo zio del Cottone, Antonio, che lo ha cresciuto ed
educato. I due, Rosano e Antonio Cottone, erano compari dello stesso gruppo
mafioso. Perché ce l'avevano con Giovanni Cottone? Per diversi motivi.
Il fatto più grave è quello del 1995. Giovanni Cottone era stato sequestrato
dai catanesi perché aveva fatto un buco da 400 milioni. I catanesi poi gli
hanno spaccato mani, mascelle e lui si è rivolto per salvarsi a Giovanni
Rosano, lo zio Giovanni come lo chiamava lui, che è accorso con lo zio
Antonio. Gli hanno salvato la vita, gli hanno evitato legnate, come
raccontano loro, ma hanno dato 200 milioni in contanti ai catanesi. E
Giovanni Cottone non li ha mai restituiti. <<Qual era il mio ruolo a
Milano?>>. Continua Sanese: <<Facevo una finta sicurezza per Giovanni Cottone,
perché poi l'interesse era portare capitali all'estero. Ogni settimana, ogni
quindici giorni, portavo delle valigette con dei soldi all'Ubs, dove mi
aspettava una persona e depositavo questi soldi (anche un miliardo di
vecchie lire alla volta) e rientravo poi a Milano. Erano valigette Samsonite
nere, con combinazione. Il compenso per questo lavoro era di un milione di
vecchie lire. L'ho fatto per una decina di volte>>.
<<Formalmente lavoravo presso il suo locale, che era il "Mangia & Ridi". I
soci del "Mangia & Ridi" erano Paolo Berlusconi, Giovanni Cottone e Roberto
Guarneri. Già in quel periodo era in società con Paolo Berlusconi, stavano
assieme ventiquattro ore al giorno. Infatti Katia Noventa, che era l'ex di
Paolo Berlusconi, e la signora Casale, erano sempre insieme, cenavano e
mangiavano sempre insieme. Se Berlusconi sapeva delle attività del Cottone?
Quando ne parlavano a tavola, ne parlavano tranquillamente... Dicevo del
"Mangia & Ridi". In quel periodo nel locale andava tantissimo tirare di
cocaina, lo facevano tutti. Cottone all'epoca mi ha presentato uno
spacciatore di Opera, io andavo a prendere la coca davanti al carcere di
Opera, i soldi me li dava lo stesso Cottone. Io mi preoccupavo di prepararla
e dividerla e la davo a Claudio, l'ex direttore del "Mangia & ridi". I
camerieri servivano la coca a tavola ai vari artisti che venivano, vari vip
che venivano, i soldi poi venivano contati da me e Claudio e divisi al 50%
col Cottone. Siamo riusciti a prendere anche venti milioni delle vecchie
lire in una sera>>
<<Se Cottone faceva parte della malavita? Faceva parte della malavita, veniva
anche il figlio di Nitto Santapaola (capo della mafia catanese negli anni
ottanta ndr) a cena con noi, mi sono trovato a cena con i Vernengo (potente
clan mafioso palermitano ndr). Sempre al "Mangia & Ridi", nel '98, '99.
Queste cose le so perché ero sempre accanto al Cottone. Lui fa comodo per
pulire tanti soldi, questo è sicuro. In ristoranti, alberghi, comprare
immobili...queste cose qua. Investiva soldi di altri che provenivano
sicuramente da proventi illeciti... Con Paolo Berlusconi hanno realizzato
anni fa una società in Germania, mi ricordo perché in quel periodo parlavano
sempre con Paolo di questa cosa grossa che stavano facendo in Germania>>
<<Come nasce la fortuna economica del Cottone? Come lui vanta, dallo spaccio
di soldi falsi nei paesi del Nord Africa e poi da una mega truffa di
gioielli e da una ricettazione grossa di rapine di gioielli, anche in via
Montenapoleone. I gioielli li ho visti io, tanto oro l'ho portato in
Svizzera. E poi tanta elettronica rubata, ricettazione di elettronica. I
furgoni li scaricavo io>>.
Niente di nuovo sotto il sole!! Solo i ciechi e i sordi non vedono e
non sentono che Berlusconi E', legato mani e piedi con la mafia.Come
non ricordare lo "STALLIERE" della villa di Berlusconi ad Arcore.Era
il BOSS mafioso Vittorio MANGANO.
Lavorava (si fà per dire) nella casa berlusconiana ed era nel libro
paga di Berlusconi, che gli versava i contributi per la
pensione(povero miliardario),ufficialmente curava stalle e cavalli,
effettivamente controllava che le montagne di contante che provenivano
dallo spaccio di droga fossero ben RIPULITI e riciclati dal boss
BERLUSCONI.
Famose sono le valigiate di contanti con cui Berlusconi ha comprato
terreni nell'interland milanese e di cui ancora non ha dato
spiegazioni sulla loro provenienza.
zuffolo
2008-02-20 16:10:22 UTC
Permalink
...mmazza pare 'na fiction di canile5 !!! Uno guarda e si
domanda "quando arriva la polizia! .... cribbio, ma quando arriva la
polizia!!!". Niente. I poliziotti s'erano dimenticati di scritturarli :-P

--
http://www.gentedelnovecento.ilcannocchiale.it
SR2
2008-02-20 17:12:16 UTC
Permalink
Post by Benedetto XVI
AMICI MIEI - NEL "REGALO" DEI DECODER DI BERLUSCONI AL FRATELLO PAOLO
SBUCA UN SOCIO MAFIOSO: GIOVANNI COTTONE - IL PENTITO: "SE PAOLO SAPEVA
DELLE ATTIVITÀ DEL COTTONE? A TAVOLA, NE PARLAVANO TRANQUILLAMENTE"...
Mafia, soldi sporchi, incentivi pubblici e interessi privati. C'è tutto
[cut]

iiiiiaaaaaaaahhhhwn... gnam... gnam...
Il solito insomma...
abarossa
2008-02-20 17:41:09 UTC
Permalink
"Benedetto XVI" <***@ip.anonymous.com> ha scritto
nel messaggio news:fphia3$rvn$***@registered.motzarella.org...

Hanno preso dal padre luigi, sotto la copertura della mamma rosa. Bella
famigghia dimmmmmmmmmerda!
--
abarossa
www.cappittomihai.com
www.myspace.com/luciosalis
Far bene, fa bene ;-)
ekkekatz
2008-02-20 18:29:43 UTC
Permalink
Post by Benedetto XVI
AMICI MIEI - NEL "REGALO" DEI DECODER DI BERLUSCONI AL FRATELLO PAOLO
SBUCA UN SOCIO MAFIOSO: GIOVANNI COTTONE - IL PENTITO: "SE PAOLO
SAPEVA DELLE ATTIVITÀ DEL COTTONE? A TAVOLA, NE PARLAVANO
TRANQUILLAMENTE"...
umberto bossi dixit:
"Berlusconi è l'uomo della mafia. E' un palermitano che parla
meneghino, un palermitano nato nella terra sbagliata e mandato su
apposta per fregare il Nord. La Fininvest è nata da Cosa Nostra. C'è
qualche differenza fra noi e Berlusconi: lui purtroppo è un mafioso. Il
problema è che al Nord la gente è ancora divisa tra chi sa che
Berlusconi è un mafioso e chi non lo sa ancora."

c'è anche chi lo sa e fa finta di niente...
eyes_only
2008-02-20 18:54:49 UTC
Permalink
Post by ekkekatz
"Berlusconi è l'uomo della mafia. E' un palermitano che parla
meneghino, un palermitano nato nella terra sbagliata e mandato su
apposta per fregare il Nord. La Fininvest è nata da Cosa Nostra. C'è
qualche differenza fra noi e Berlusconi: lui purtroppo è un mafioso. Il
problema è che al Nord la gente è ancora divisa tra chi sa che
Berlusconi è un mafioso e chi non lo sa ancora."
Roba da farci un'incisione in oro e appendere ai vari portoni delle sedi
della lega nord.
abarossa
2008-02-20 19:00:52 UTC
Permalink
Post by ekkekatz
Berlusconi è un mafioso e chi non lo sa ancora."
c'è anche chi lo sa e fa finta di niente...
A cominciare da bossi, comprato con 37 mld.
--
abarossa
www.cappittomihai.com
www.myspace.com/luciosalis
Far bene, fa bene ;-)
ekkekatz
2008-02-20 19:38:42 UTC
Permalink
Post by abarossa
Post by ekkekatz
Berlusconi è un mafioso e chi non lo sa ancora."
c'è anche chi lo sa e fa finta di niente...
A cominciare da bossi, comprato con 37 mld.
abarossa cazzo sei un mito!!
capitto ti ho :-)

--
n3tgan3sh
2008-02-21 09:00:28 UTC
Permalink
Post by abarossa
A cominciare da bossi, comprato con 37 mld.
minchia: se fossi Berlusconi farei un reso, si è guastato in pochi
anni d'uso
felice_pago
2008-02-21 09:11:23 UTC
Permalink
Post by abarossa
Post by ekkekatz
Berlusconi è un mafioso e chi non lo sa ancora."
c'è anche chi lo sa e fa finta di niente...
A cominciare da bossi, comprato con 37 mld.
quindi gli e' andata melgio con ronaldo !


felice_pago

la mia squadra e' indifferente

.


--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
SR2
2008-02-20 21:07:53 UTC
Permalink
[cut]
Post by ekkekatz
c'è anche chi lo sa e fa finta di niente...
Come il 99% dei suoi elettori...
Fabio.Jair 16 senza rubare
2008-02-20 18:57:29 UTC
Permalink
On 20 Feb, 16:51, "Benedetto XVI"
Post by Benedetto XVI
AMICI MIEI - NEL "REGALO" DEI DECODER DI BERLUSCONI AL FRATELLO PAOLO SBUCA
UN SOCIO MAFIOSO: GIOVANNI COTTONE - IL PENTITO: "SE PAOLO SAPEVA DELLE
ATTIVITÀ DEL COTTONE? A TAVOLA, NE PARLAVANO TRANQUILLAMENTE"...
Sì, c'ero anche io. Poi abbiamo incaprettato compare Marronaro e
abbiamo messo le bombe per Capaci.
Anche Calabresi ammazzammo...
ekkekatz
2008-02-20 19:28:05 UTC
Permalink
Post by Fabio.Jair 16 senza rubare
On 20 Feb, 16:51, "Benedetto XVI"
Post by Benedetto XVI
AMICI MIEI - NEL "REGALO" DEI DECODER DI BERLUSCONI AL FRATELLO
PAOLO SBUCA UN SOCIO MAFIOSO: GIOVANNI COTTONE - IL PENTITO: "SE
PAOLO SAPEVA DELLE ATTIVITÀ DEL COTTONE? A TAVOLA, NE PARLAVANO
TRANQUILLAMENTE"...
Sì, c'ero anche io. Poi abbiamo incaprettato compare Marronaro e
abbiamo messo le bombe per Capaci.
Anche Calabresi ammazzammo...
non c'è niente di surreale in quello che dici... vacci piano

--
abarossa
2008-02-20 21:14:35 UTC
Permalink
"Fabio.Jair 16 senza rubare" <***@libero.it> ha scritto nel messaggio news:8c42064c-b247-4b14-9e3d-***@h11g2000prf.googlegroups.com...
On 20 Feb, 16:51, "Benedetto XVI"
Post by Benedetto XVI
AMICI MIEI - NEL "REGALO" DEI DECODER DI BERLUSCONI AL FRATELLO PAOLO SBUCA
UN SOCIO MAFIOSO: GIOVANNI COTTONE - IL PENTITO: "SE PAOLO SAPEVA DELLE
ATTIVITÀ DEL COTTONE? A TAVOLA, NE PARLAVANO TRANQUILLAMENTE"...
Sì, c'ero anche io. Poi abbiamo incaprettato compare Marronaro e
abbiamo messo le bombe per Capaci.

Sulle bombe a Capaci non ci scherzerei troppo. Ci sono due procure che
stanno per pigliare i veri mandanti. Che poi diranno "giudici comunisti e
giustizia a orologeria..."
--
abarossa
www.cappittomihai.com
www.myspace.com/luciosalis
Far bene, fa bene ;-)
mda1ai
2008-02-20 22:41:58 UTC
Permalink
Post by abarossa
Sulle bombe a Capaci non ci scherzerei troppo. Ci sono due procure che
stanno per pigliare i veri mandanti. Che poi diranno "giudici comunisti e
giustizia a orologeria..."
link aba per favore

m
abarossa
2008-02-20 23:47:10 UTC
Permalink
Post by mda1ai
Post by abarossa
Sulle bombe a Capaci non ci scherzerei troppo. Ci sono due procure che
stanno per pigliare i veri mandanti. Che poi diranno "giudici comunisti e
giustizia a orologeria..."
link aba per favore
Mi chiedi troppo. Leggo per tre/quattro ore al giorno e mica conservo i
link...
Però Caltanisetta e palermo indagano. Ma già Borsellino era sulla strada
giusta per la strage Falcone, e infatti...
--
abarossa
www.cappittomihai.com
www.myspace.com/luciosalis
Far bene, fa bene ;-)
Post by mda1ai
m
mda1ai
2008-02-21 11:25:19 UTC
Permalink
Post by abarossa
Mi chiedi troppo. Leggo per tre/quattro ore al giorno e mica conservo i
link...
Però Caltanisetta e palermo indagano. Ma già Borsellino era sulla strada
giusta per la strage Falcone, e infatti...
Ah, ho trovato che l'anno scorso è stata in effetti riaperta l'indagine,
non lo oricordavo. Ho trovato anche questo
http://www.antimafiaduemila.com/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=987
molto interessante.

m
abarossa
2008-02-21 15:33:12 UTC
Permalink
Post by mda1ai
Post by abarossa
Mi chiedi troppo. Leggo per tre/quattro ore al giorno e mica conservo i
link...
Però Caltanisetta e palermo indagano. Ma già Borsellino era sulla strada
giusta per la strage Falcone, e infatti...
Ah, ho trovato che l'anno scorso è stata in effetti riaperta l'indagine,
non lo oricordavo. Ho trovato anche questo
http://www.antimafiaduemila.com/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=987
molto interessante.
Già: poteri economici e politici di Milano... mica è mastella! E per dippiù
la edilnord mica lavorava senza cemento...
--
abarossa
www.cappittomihai.com
www.myspace.com/luciosalis
Far bene, fa bene ;-)
Post by mda1ai
m
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