Nio
2013-06-08 22:43:47 UTC
Ecco come è fatto il Kebab : denti, occhi e ossa di animali “strani”
Intestino, polmoni, cuore, lingua, occhi, scarti di macelleria, ossa,
denti, sale e grasso animale. Non, no è la ricetta della zuppa di una
strega ma gli ingredienti della “carne” di un Doner Kebab.
Una moda in tutta Europa, il kebab è diventato il fast food più diffuso,
da Londra a Barcellona, Roma, Berlino, Parigi, milioni di persone lo
mangiano ogni giorno, senza sapere che cos’è e quanto pericoloso è per
la salute.
Mahmut Aygun, emigrato in Germania dalla Turchia negli anni Settanta è
stato uno dei primi fautori della diffusione di questo alimento nel
nostro continente.
Pare che, originariamente, nei paesi arabi dove è nato, il kebab fosse
un piatto artigianale e rustico di carne, anche abbastanza fresco e
nutriente, servito con verdure e salse speziate. Il Doner Kebab (ovvero
la versione “da passeggio”, diffusa dalla Germania in tutta Europa,
ndr), invece, non ha niente di nutriente, né di buono, purtroppo.
Quel sapore anche “non male” e a volte appetitoso, che chiunque abbia
mangiato un kebab conosce, non è nient’altro il risultato della
lavorazione della carne con quantità spropositate di grasso animale
arrostito e spezie: questo è quello che inganna il palato.
Chi è abituato a mangiare hamburger da McDonald od altre schifezze del
genere, sa bene che il panino sembra buono: questo è solo un sapore
indotto dal grasso utilizzato nel processo di lavorazione della carne.
Vi propongo i risultati di un’analisi condotta in Inghilterra da un
equipe di scienziati e nutrizionisti (il testo integrale della ricerca è
pubblicato di seguito in formato .pdf, ndr) e spero che vi facciano
cambiare idea al momento di decidere se entrare in un “ristorante” che
offre kebab.
più del 50% dei Doner Kebab contiene carne diversa da pollo o vitello,
la maggioranza dei kebab sono un miscuglio di carni diverse, tra cui
quella di pecora e di maiale; a parte nei kebab realizzati con
un’amalgama di carni di vitello, pollo, tacchino, pecora, maiale, in
circa il 9% dei casi non si è potuta individuare con chiarezza la natura
della carne utilizzata nel processo di triturazione; un kebab contiene
tra il 98% (nel migliore dei casi analizzati) ed il 277% della quantità
giornaliera di sale accettabile, oltre la quale la salute di un essere
umano è a rischio.
Un singolo kebab contiene tra le 1.000 e le 1.990 calorie (senza
considerare le verdure e le salse, ndr); un altro dato scandaloso è che
ogni kebab contiene tra il 148% ed il 346% della quantità di grassi
saturi assimilabili giornalmente da un essere umano (sempre considerando
solo la carne, ndr); in quasi tutti i kebab analizzati si sono
riscontrati batteri tipo l’Escherichia Coli (un battere che espelliamo
con le feci, ndr) e lo Staphylococcus Aureus.
Oltre a questi dati, un ulteriore problema del buon Doner Kebab è legato
al processo di conservazione. La totalità dei kebab diffusi dalla
Germania in tutta Europa, contengono una quantità elevata di sale e
conservanti ed additivi chimici, sostanze altamente cancerogene,
necessari per poter assicurare la conservazione all'aria del prodotto
appeso per mesi.
Inoltre, durante il loro trasporto ed all’interno degli stessi
stabilimenti dove sono venduti al pubblico, questi rotoloni di “carne”
sono soggetti a gravi interruzioni della catena del freddo, in seguito a
continui e ripetuti congelamenti e discongelamenti.
Buon appetito.
--
Intestino, polmoni, cuore, lingua, occhi, scarti di macelleria, ossa,
denti, sale e grasso animale. Non, no è la ricetta della zuppa di una
strega ma gli ingredienti della “carne” di un Doner Kebab.
Una moda in tutta Europa, il kebab è diventato il fast food più diffuso,
da Londra a Barcellona, Roma, Berlino, Parigi, milioni di persone lo
mangiano ogni giorno, senza sapere che cos’è e quanto pericoloso è per
la salute.
Mahmut Aygun, emigrato in Germania dalla Turchia negli anni Settanta è
stato uno dei primi fautori della diffusione di questo alimento nel
nostro continente.
Pare che, originariamente, nei paesi arabi dove è nato, il kebab fosse
un piatto artigianale e rustico di carne, anche abbastanza fresco e
nutriente, servito con verdure e salse speziate. Il Doner Kebab (ovvero
la versione “da passeggio”, diffusa dalla Germania in tutta Europa,
ndr), invece, non ha niente di nutriente, né di buono, purtroppo.
Quel sapore anche “non male” e a volte appetitoso, che chiunque abbia
mangiato un kebab conosce, non è nient’altro il risultato della
lavorazione della carne con quantità spropositate di grasso animale
arrostito e spezie: questo è quello che inganna il palato.
Chi è abituato a mangiare hamburger da McDonald od altre schifezze del
genere, sa bene che il panino sembra buono: questo è solo un sapore
indotto dal grasso utilizzato nel processo di lavorazione della carne.
Vi propongo i risultati di un’analisi condotta in Inghilterra da un
equipe di scienziati e nutrizionisti (il testo integrale della ricerca è
pubblicato di seguito in formato .pdf, ndr) e spero che vi facciano
cambiare idea al momento di decidere se entrare in un “ristorante” che
offre kebab.
più del 50% dei Doner Kebab contiene carne diversa da pollo o vitello,
la maggioranza dei kebab sono un miscuglio di carni diverse, tra cui
quella di pecora e di maiale; a parte nei kebab realizzati con
un’amalgama di carni di vitello, pollo, tacchino, pecora, maiale, in
circa il 9% dei casi non si è potuta individuare con chiarezza la natura
della carne utilizzata nel processo di triturazione; un kebab contiene
tra il 98% (nel migliore dei casi analizzati) ed il 277% della quantità
giornaliera di sale accettabile, oltre la quale la salute di un essere
umano è a rischio.
Un singolo kebab contiene tra le 1.000 e le 1.990 calorie (senza
considerare le verdure e le salse, ndr); un altro dato scandaloso è che
ogni kebab contiene tra il 148% ed il 346% della quantità di grassi
saturi assimilabili giornalmente da un essere umano (sempre considerando
solo la carne, ndr); in quasi tutti i kebab analizzati si sono
riscontrati batteri tipo l’Escherichia Coli (un battere che espelliamo
con le feci, ndr) e lo Staphylococcus Aureus.
Oltre a questi dati, un ulteriore problema del buon Doner Kebab è legato
al processo di conservazione. La totalità dei kebab diffusi dalla
Germania in tutta Europa, contengono una quantità elevata di sale e
conservanti ed additivi chimici, sostanze altamente cancerogene,
necessari per poter assicurare la conservazione all'aria del prodotto
appeso per mesi.
Inoltre, durante il loro trasporto ed all’interno degli stessi
stabilimenti dove sono venduti al pubblico, questi rotoloni di “carne”
sono soggetti a gravi interruzioni della catena del freddo, in seguito a
continui e ripetuti congelamenti e discongelamenti.
Buon appetito.
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